La sostenibilità nella filiera della Moda

Il comparto della filiera della moda vale oltre gli 80 miliardi di euro annui. Trattasi di un mercato globale che fa da traino al nostro paese assieme a quello agroalimentare.

E come quello agroalimentare ha possibilità e risorse per promuovere attività volte alla sostenibilità ambientale e socioeconomica.

Il settore è spesso finito nell’occhio del ciclone per comportamenti scorretti di taluni attori, complice del fatto che talune di queste filiere operano a livello globale, e che sono stati sfruttati prestatori d’opera o catene di approvvigionamento di paesi lontani, con differenti legislature non curanti delle tematiche ambientali e del rispetto delle normative sul lavoro.

Ma sono molte le grandi realtà che si sono mosse per rendere le proprie produzioni sostenibilità, dando riprova e comunicando obiettivi, performance e risultati ottenuti.

Quali sono le attività a favore della sostenibilità che può fare il mondo della moda?

La filiera della moda è nota per i suoi impatti ambientali e sociali negativi, quindi ci sono molti progetti in atto per migliorare la sostenibilità in questo settore. Alcuni esempi di attività includono:

  • utilizzo di materiali sostenibili naturali, preferendo tessuti grezzi o riciclati;
  • riduzione dell’utilizzo di sostanze chimiche nelle fasi di produzione, come nella tintura dei tessuti;
  • implementazione di pratiche di produzione etiche, come il rispetto dei diritti dei lavoratori, salute e sicurezza sul lavoro, parità di genere, diversità ed inclusione, contrattualistica nazionale;
  • partecipare a progetti per il recupero delle aree svantaggiate, combattendo il lavoro minorile e lo sfruttamento;
  • utilizzo di fonti energetiche naturali e rinnovabili;
  • supporto per progetti di conservazione della biodiversità e di agricoltura sostenibile per la produzione delle materie prime;
  • trasparenza sulla catena di fornitura e sui propri impatti ambientali e sociali attraverso l’adozione di standard per la sostenibilità o qualifica sedex;
  • promozione di un consumo consapevole e di una moda a noleggio e di seconda mano.

Dal 2024, a seguito dell’attuazione nazionale della Direttiva CE 95/2014, le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni, ed un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro e un fatturato, dovranno redigere il bilancio di sostenibilità, dando evidenza dei loro impatti sui pilastri della sostenibilità, impegni e performance.

Quali sono gli strumenti che possono favorire la sostenibilità?

Sono vari gli strumenti che puoi adottare per raggiungere obiettivi per la sostenibilità nel settore moda. Norme e standard di certificazione definiti da tavolo tecnici globali. Vediamo i più importanti:

  • Certificazione ISO 14001. La norma che definisce i requisiti di un sistema di gestione ambientale, utile per valutare quelli che siano la totalità degli impatti ambientali della tua organizzazione, per poter adottare politiche ed attività per effettuare la transizione ecologica.
  • Certificazione ISO 50001. Norma internazionale che definisce i requisiti dei sistemi di gestione per l’energia, in questo caso il focus sarà relativo ai consumi e dispendi in ambito energetico, fondamentale per partecipare alla transizione energetica;
  • Certificazione ISO 14040. Meglio conosciuta come Life Cycle Assessment o LCA, standard che definisce gli impatti di beni e servizi durante tutti il ciclo di vita, dalla loro progettazione allo smaltimento;
  • Certificazione ISO 14067. Carbon Food Print, lo standard che valuta l’impatto dei gas serra nell’ambiente nella produzione di beni e servizi;
  • Certificazione ISO 14046. Water Foot Print, standard che valuta l’impatto per l’utilizzo delle acque nella produzione di beni;
  • Certificazione Ecolabel. Riconoscimento della qualità ecologica comunitaria secondo il Reg CE 66/2010;
  • Certificazione ISO 45001. Norma internazionale che definisce i requisiti dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro;
  • Certificazione SA 8000. Standard internazionale che definisce i requisiti della responsabilità sociale d’impresa;
  • Qualifica Sedex. Modalità di valutazione e qualifica effettuata tramite audit Smeta, Sedex Members Ethical Trade Audit, sui pilatri di sostenibilità.

Le certificazioni che abbiamo visto, vengono rilasciate a seguito di un audit da parte di un organismo di certificazione terzo. Che misurerà il livello di performance rispetto alle norme e o standard. Oppure in caso di Sedex, a seguito di audit di qualifica Smeta.

Per intraprendere un processo di questa tipologia ed applicare nel migliore dei modi i requisiti, raggiungendo gli obiettivi da te prefissati, ti segnaliamo Sistemi & Consulenze, che può essere una utile guida per questo processo, e puoi visionare il loro sito all’indirizzo: www.sistemieconsulenze.it

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